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La storia di Francesca

Vorrei dire un Grazie ad ANTEA a lettere maiuscole, Grazie a tutti tutti, al personale sanitario e non, dalla prima persona all’ultima che lavora in questa struttura.
Grazie per la dedizione con la quale curate i malati, Grazie per la generosità. Grazie per l’umanità. Grazie per l’amore che ci mettete. Ho trovato qualcosa che in 86 anni non avrei mai pensato che esistesse.

Vi scrivo non per adulazione ma per desiderio di verità e per manifestare quanto vi voglio bene.
Antea l’ho conosciuta, perché prima di me, avete avuto in cura mio marito Salvatore, grazie a voi mio marito ha avuto una fine decorosa.

Ho curato mio marito da sola per due lunghi anni, ero piena di dolori alla schiena, l’incontro con Antea ha dato degna morte a mio marito e grande sostegno a me.
Quando mio marito era ricoverato al San Giovanni gli avevano detto che non c’era più niente da fare perché era terminale.

Allora siamo venuti a fare una visita della struttura e subito ci è piaciuta.
Mio marito era contentissimo. Lui diceva che qui si stava bene, si mangiava bene, diceva sempre “ma chissà quanto si paga per stare così bene”. C’è ancora chi non conosce posti come questi, ma un posto come Antea è il fiore all’occhiello della sanità.
Purtroppo mio marito è stato in Antea solo 10 giorni, ma giorni vissuti decorosamente e con grande dignità. Da allora sono passati 3 anni e mezzo ed ora mi sono ammalata io, mi hanno trovato un tumore al polmone. Sono stata seguita in assistenza domiciliare per un mese e mezzo. E poi insieme all’équipe ho scelto di venire qui in Hospice. Ho trovato in questo posto non solo degli operatori sanitari bravi e competenti ma anche una grande famiglia.

Grazie, Francesca

 

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