La storia di Alessandra

Sono Alessandra, una semplice casalinga, nonna, mamma, zia a cui da un momento all’altro è cambiata la vita.
Proprio in un pomeriggio è arrivata questa malattia rara e incurabile, ipertensione polmonare, e da lì è iniziato un altro percorso di vita: riposo assoluto, divano letto e poi seguendo le terapie. A volte ero stabile e a volte vivevo dei momenti di crollo.

Sono 3 anni a novembre da quando la mia vita è cambiata completamente, dopo forse due anni sono peggiorata e ho avuto gravi problemi: insufficienza renale, dialisi… sono stata ricoverata per tre mesi, di cui due in terapia intensiva, poi sono tornata a casa ma ristavo di nuovo male e quindi mi hanno portato di nuovo all’ospedale dove in due settimane mi hanno stabilizzato, ma a casa era meglio non tornassi.

Chiedendo e cercando è arrivata Antea.
Sono entrata qui e piano piano, tra un pianto e l’altro, ho trovato una seconda famiglia e coccole che forse in 57 anni non ho mai avuto. Qui c’è sempre qualcuno, non mi lasciano mai sola. Da chi pulisce la stanza a chi fa la puntura e cerca di non farmi male e a tutte le attività per occupare il tempo con gli hobby e le arti creative che io amo.
Per tanto tempo non ho potuto fare niente, invece grazie al cielo, da quando sono qui in Antea ho ripreso le attività con le mie mani, ho ripreso a dipingere, a lavorare all’uncinetto, tutte cose che mi aiutano anche psicologicamente.

Il giorno che sono arrivata non stavo tanto bene ma devo dire che dopo aver visto questa stanza mi sono sentita come in un hotel a 4 stelle e questo mi ha risollevato, vedere subito l’équipe che mi aiuta, senza musi lunghi ma solo sorrisi.

Sono qui da 2 mesi e non me ne sono neanche accorta, il tempo passa e io sono tranquilla e serena, ad andare a casa non ci penso proprio. Sto bene qui con le mie fotografie appese, i disegni dei miei nipoti, qui quando possono gli operatori mi accontentano in tutto. Io ho bisogno di colori, di foto, delle mie piante, dei gatti che vengono qui a salutarmi.

Posso attaccare quello che voglio per personalizzare la mia stanza e per farla più vicina a me. Certo non mi sento in ospedale, mi sento in hotel, protetta e a mio agio. La mia famiglia ha accettato sin da subito, c’è stato un immediato impatto positivo, a casa sono tutti tranquilli perché vedono che io sono tranquilla, non mi lasciano mai sola però sanno che quando sto senza di loro c’è sempre qualcuno che mi aiuta. Quando vengono qui si riposano, si rilassano, mangiano perché si mangia pure bene.

Io spero di continuare a lungo a stare qui.

Alessandra